L’essenziale in breve:
- Nel 2023 sono state vittime di annegamento 59 persone, di cui 12 (~20%) donne e 47 (~80%) uomini. Ciò significa che il numero totale di vittime è superiore di quasi il 25 percento rispetto alla media pluriennale di 47 vittime di annegamento all’anno.
- È dal 2007 che non c’erano stati così tanti annegamenti di bambini sotto i 16 anni come nel 2023. Su un totale di sette casi, quattro riguardavano bambini sotto i dieci anni: un bambino di un anno è annegato in un secchio pieno d’acqua nel giardino di casa, due in una piscina all’aperto, tre in un lago e uno in un fiume.
- 53 casi, che rappresentano la maggioranza degli annegamenti, si sono verificati in acque libere: 30 (50% di tutti i casi) nei laghi e 24 (~40% di tutti i casi) in corsi d’acqua. Tra questi, tre casi si sono verificati durante le immersioni, effettuate tutte nei laghi. Nelle piscine sono avvenuti quattro annegamenti, che rappresentano quasi il sette percento di tutti i casi del 2023.
- Il numero di vittime tra i giovani adulti conferma una tendenza pluriennale: sono in totale 17 le persone di età compresa tra i 16 e i 32 anni ad aver perso la vita in acqua nel 2023 e si è trattato esclusivamente di giovani uomini.
- Seguendo le Regole per il bagnante e per i fiumi della Società Svizzera di Salvataggio SSS, è possibile abbassare a un minimo il rischio di incidenti acquatici e annegamenti e godersi così il divertimento in acqua senza tragiche conseguenze.
Dopo le cifre record del 2022, l’anno scorso in Svizzera il numero di incidenti in acqua con esito letale è leggermente diminuito, ma con 59 casi è comunque rimasto più elevato della media pluriennale di 47 casi all’anno. I casi registrati dalla Società Svizzera di Salvataggio SSS e dall’Ufficio di prevenzione degli infortuni (upi) non sono del tutto sorprendenti, poiché si può osservare una correlazione diretta tra le condizioni meteorologiche nonché le ore di sole e il numero di annegamenti. Secondo MeteoSvizzera, con un mese di giugno molto soleggiato, quella del 2023 è stata la quinta estate più calda dall’inizio delle misurazioni nel 1864: questo ha attirato tante persone attorno all’acqua, in acqua e sull’acqua molto prima rispetto agli altri anni. Poi, però, ad agosto l’estate è stata segnata da temporali, che hanno certamente contribuito al fatto che il numero di incidenti in acqua con esito letale non fosse ancora più elevato. Mentre il numero totale di vittime ha superato del 25 percento la media pluriennale, la ripartizione per genere si è riconfermata ancora una volta: come negli anni precedenti, nell’80 percento dei casi si è trattato di uomini. In totale, sono annegati 47 uomini e 12 donne.
Degno di nota, ma non sorprendente alla luce dei rilevamenti pluriennali della SSS, è che i maschi adolescenti e i giovani adulti di età compresa tra i 16 e i 32 anni hanno rappresentato quasi il 30 percento dei decessi registrati, ossia 17 casi. Nel 2023 non sono stati registrati decessi di donne in questa categoria di età.
Le cifre degli anni precedenti sono state confermate anche per quanto riguarda i luoghi degli incidenti. La maggioranza degli incidenti per annegamento è avvenuta in acque libere. I 30 decessi registrati nei laghi rappresentano la metà di tutti i casi, mentre i 24 decessi nei fiumi corrispondono a un buon 40 percento. Il numero di annegamenti durante le immersioni è lo stesso dell’anno precedente: si è trattato di tre uomini di 31, 46 e 48 anni, annegati tutti e tre in un lago. Gli annegamenti in piscina sono stati quattro, un numero identico a quello del 2013 e leggermente superiore all’anno precedente in cui erano stati registrati tre casi. Gli incidenti in piscina con esito letale nel 2023 hanno coinvolto due uomini di 36 e 71 anni e due bambini di tre e cinque anni. Non è noto se nel caso degli uomini la causa fosse un problema medico.
Gli incidenti con esito letale fra i bambini sono quasi il doppio
Nel 2023 sono stati vittime di annegamento in totale sette bambini (sotto i 16 anni), il numero di vittime più alto dal 2007. Quattro avevano meno di dieci anni. In tre casi l’incidente è avvenuto nel lago, in due casi in piscina e in un caso in un fiume. Particolarmente tragico è stato il caso di un bambino di un anno che, per motivi inspiegabili, è caduto in un secchio pieno d’acqua nel giardino di casa ed è annegato. In considerazione di questi fatti, nel 2024 la SSS ha intensificato gli sforzi di prevenzione riguardo ai bambini, ribadendo in particolare la prima Regola per il bagnante, ossia «Non lasciare bambini incustoditi vicino all’acqua – tenere i bambini piccoli sotto controllo, a portata di mano!», e pubblicando degli articoli a questo proposito su riviste per bambini e famiglie.
Il timore che, sulla base dei dati del 2022, un maggior numero di anziani di età superiore ai 65 anni avrebbe rischiato l’annegamento non è stato confermato nel 2023. Mentre l’anno precedente sono annegate 26 persone in età di pensionamento, lo scorso anno i casi sono stati 12. In generale, si può constatare che le vittime degli annegamenti in Svizzera sono gli uomini, soprattutto i giovani. Tra le donne sotto i 50 anni sono stati registrati solo tre incidenti mortali; al di sotto degli 80 anni sono stati registrati otto casi tra le donne e 14 tra gli uomini.
Sbagliata valutazione dei rischi e delle prestazioni
Mentre nella fascia d’età più giovane il numero più elevato attribuibile agli uomini potrebbe spiegarsi con la differenza tra i generi nel comportamento pericoloso e nella sopravvalutazione delle proprie capacità, per gli over 50 i motivi non sono ancora chiari a causa della mancanza di dati. In questa fascia d’età potrebbero giocare un ruolo importante i problemi medici e la sopravvalutazione della propria forma fisica. In tre casi, si presume che le vittime (due di 53 anni e uno di 61 anni) si siano tuffate in acqua nel tentativo di salvare i propri cani e sono annegate. Ogni anno si registrano casi simili in cui i proprietari vogliono salvare i propri cani e perdono così la vita. I cani, invece, spesso riescono ad arrivare a riva da soli e a sopravvivere.
Le informazioni disponibili sulle persone coinvolte nei singoli incidenti in acqua con esito letale non permettono di suddividere in modo rappresentativo l’origine delle vittime.
Da anni la SSS cerca di limitare il numero di morti per annegamento con diverse misure. Ogni anno, in collaborazione con il nostro partner Visana, vengono installate più di 100 nuove lavagnette con le Regole per il bagnante e per i fiumi della Società Svizzera di Salvataggio SSS nelle piscine, lungo i fiumi e i laghi nonché nei punti di accesso e di balneazione più frequentati. Inoltre, in collaborazione con l’Ufficio prevenzione infortuni (upi), vengono intraprese svariate azioni in ambito di prevenzione per ridurre il numero di incidenti in acqua con esito letale. Queste azioni dovrebbero ricordare alle persone che i pericoli legati all’acqua non vanno sottovalutati. Sulla base delle informazioni disponibili, si suppone che molti degli annegamenti avrebbero potuto essere evitati se le persone avessero rispettato le sei Regole per il bagnante e per i fiumi della SSS. Oltre alle regole, occorre tenere presente che si deve entrare in acqua solo quando ci si sente bene e perfettamente in forma. Allo stesso tempo, non nuoce appellarsi sempre al buon senso e agire di conseguenza. Se prima di entrare in acqua si valutano correttamente il proprio stato fisico e i pericoli dell’acqua e si prendono sul serio le Regole per il bagnante e per i fiumi della SSS, il rischio di annegamento diminuisce. Le Regole per il bagnante e per i fiumi sono disponibili sul sito della SSS in 14 lingue.